Che cos'è?
Diamo pane al pane...
C'era una volta circa 30 anni fa un eremita, che viveva su delle montagne appartate in Abruzzo. Era un mistico, preoccupato delle sorti del mondo. A chi andava a trovarlo, per informarsi sull'andamento della società, faceva la seguente domanda: "- Le famiglie si prestano ancora il lievito per il pane ?" Questa "pasta madre", detta anche "lievito selvaggio", è un testimone che per millenni è passato di madre in figlia e di casa in casa nei paesi, permettendo simbolicamente di perpetuare la vita e creando tra chi ne usa un medesimo ceppo un sottile legame di fratellanza.
Ecco perché la nostra associazione, quando ha iniziato a ri-diffondere un ceppo antico di pasta madre, ha deciso di far aderire i cittadini romani a questa inedita promessa: "nell'atto di ricevere dalla Casa del Cibo questa pasta madre centenaria di ceppo toscano e tricentenaria di ceppo sardo, mi impegno a nutrirla onorarla e custodirla nella mia abitazione, ad usare le mani e l'intelligenza per assolvere ai miei desideri e appetiti e a condividere i miei dubbi e le mie scoperte con gli altri membri della confraternita tramite internet."
Così, quando qualcuno perde la pasta madre, lo mettiamo in contatto con gli altri 4-5 del suo quartiere e le famiglie si prestano ancora il lievito! Fino all'inizio del '900 in Italia ogni focolare aveva la sua madia piena di pasta fermentata, coltivata per secoli e consegnata di madre in figlia. Oggi, solo un pugno di fornai sanno usare il lievito madre, ma grazie alla Confraternita sono oltre 400 le famiglie che lo fanno, disseminate in ogni parte della città. Usiamo farine biologiche e possibilmente di antica varietà. Coltiviamo la filiera ed i rapporti con i contadini che crescono il nostro grano.